AMALFI - Azienda di Soggiorno e Turismo
     
   
Percorso Grigio »
DA SCALA AD AMALFI
Tempo di percorrenza: 8 ORE
Grado di difficoltà: IMPEGNATIVO
   
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Piazza Flavio Gioia (Amalfi) » bus per Scala - Piazza Municipio » Duomo di S. Lorenzo » via Torricella » Casa Mansi D’Amelio » Casa Anastasio e Grotta di S. Alfonso M. de Liguori » via Comunale per Minuto » Chiesa di S. Maria dell’Annunziata » via pedonale per Pontone » via S. Eustachio » Ruderi della Chiesa di S. Eustachio » via pedonale per Pontone » Casa Vescovile » Chiesa di S. Filippo Neri » Chiesa di S. Giovanni Battista » via Nazionale » Chiesa della Madonna del Carmine » via Torre » Torre dello Ziro » via pedonale per Pontone » via Comite Orso (Amalfi).

Questo itinerario lo percorreremo al contrario, piuttosto che partire da Amalfi per visitare Scala, e trovarsi così l’intero tragitto in ripida salita, raggiungeremo Scala con i mezzi e pubblici e, dopo una breve visita, torneremo ad Amalfi percorrendo in discesa suggestive ma interminabili scalinate (circa 2.000 scalini)…

Benvenuti a Scala

 

Vallata del Dragone

Con i bus arancio – linea Amalfi-Ravello-Scala - in partenza da Piazza Flavio Gioia ogni ora circa, ci portiamo nella piazza di Scala, Piazza Municipio, proprio innanzi all'imponente

Scala vista da Ravello

Duomo di S Lorenzo

Della fine del XI sec, cattedra vescovile dal 987 al 1818, appena varcato il bellissimo portale marmoreo, ammiriamo: un superbo Pavimento Maiolicato del 1853, raffigurante una fascia floreale con al centro la Scala ed il Leone, altero stemma della gente scalese; il Soffitto a cassettoni del De Simone, adorno di tre grandi tele del Cacciapuoti raffiguranti il “Martirio di S. Lorenzo”.

Interno Duomo di S. Lorenzo

Sull’altare maggiore è una icona assemblata con la Madonna tra i SS. Agata, Lorenzo, Caterina d’Alessandria e Teodoro, tutti compatroni di Scala, opera di Marco Pino da Siena, ed un’Ultima Cena del 1489, attribuita a Geronimo Carpinello da Eboli…

Mosaico dell'Ambone

Notevolissime le opere d’arte sugli altari laterali - dipinti su tavola e tele che abbracciano dal XV al XVIII sec. – seguono poi l'Ambone dell’Epistola e, celato da una grata, l'altare del Tesoro che conserva: preziosissimi arredi pontificali, icone sacre del XVI e XVII sec, reliquiari e, soprattutto, un calice del 1332 ed una preziosissima mitra vescovile, dono ex voto di Carlo I D’Angio del 1270, tra le più antiche e preziose dell’Italia Meridionale (alcuni la vorrebbero perfino anteriore a quella di Amalfi)…

Calice Angioino

 

Mitria Angioina

Un ampio scalone, a metà della navata destra, conduce alla Cripta ove troviamo: il gruppo statuario della Deposizione, in legno, della fine del XIII sec, ed il monumentale Mausoleo di Marinella Rufolo del 1332…

Usciti dal duomo, appena un sorso d’acqua dal maestoso fontanone, e imbocchiamo via Torricella in direzione Campidoglio...

Fontana di Scala

Qualche metro, e guadagniamo la duecentesca Casa Mansi D'Amelio dal bell'androne con volte a crociera sostenute da colonne. Seguono poi: Casa Anastasio, per qualche tempo residenza di S. Alfonso Maria De Liguori e, attigua, la Cappella di S. Alfonso, costruita attorno alla Grotta delle Rivelazioni, poco più che uno speco nella roccia, ove il Santo amava ritirarsi a pregare in mistico colloquio con la Madonna…

Grotta di S. Alfonso

Sempre dritti lungo la rotabile per circa 1 km, ammirati dal magnifico colpo d'occhio su Ravello e dalla natura lussureggiante che è tutta intorno a noi, arriviamo ad un ampio tornante, sul cui lato destro apre una deviazione - via Comunale per Minuta - che imbocchiamo...

Panorama da Punta dell'Aglio

 

Piazza di Minuta

Poche decine di scale, e sgorghiamo nella magnifica piazzetta di Minuta, innanzi la

Chiesa dell'Annunziata

Della fine dell’XI sec, è preceduta da un rustico porticato a tre fornici sotto il quale fino al XVI sec. si radunava il parlamento scalese…All’interno si fanno notare: un’urna cineraria romana, la statua lignea della Madonna Annunziata del XVIII sec, ed un’imponente aquila marmorea, parte superstite dell’antico pulpito, adattata a leggio.

Sul lato destro piccole scale conducono alla cripta ove si conserva un grandioso ciclo di affreschi risalenti al XI-XII sec. (assieme a quello di S. Maria de Olearia a Maiori tra i più importanti del Meridione). In ordine si riconoscono: le fasi della Natività di Cristo (la Visitazione, l’Annunciazione, la Natività) le effigi di Santi e, nella parte bassa il ciclo completo di un Miracolo di S. Nicola di Bari, forse un ex-voto per la liberazione dalla schiavitù di un ragazzo scalese o amalfitano

Affreschi della Chiesa dell'Annunziata

 

Affreschi della Chiesa dell'Annunziata

 

Affreschi della Chiesa dell'Annunziata

Attraverso l'uscita sul fondo della cripta riprendiamo la via pedonale che, immersa nei terrazzamenti di limoni e di olivi, in pochi minuti giunge a mezza costa, alla breve via Sant’Eustachio a destra, che collega all’antico Quartiere Nobile, cosiddetto poiché vi risiedevano alcune famiglie patrizie di Scala. Poco distante gli imponenti ruderi della

Basilica di S. Eustachio

Del XII sec, patronato della nobile famiglia D’Afflitto, era la chiesa più grande del Ducato, massima espressione dello stile Amalfitano, ricca di affreschi, di suppellettili marmorei e di splendide tarsie policrome gialle e nere sul lato esterno degli absidi

Ripresa la discesa, in pochi minuti guadagniamo il borgo medievale di Pontone, fino ai primi del XX secolo frazione di Amalfi…

Pontone dalla pedonale per Amalfi

Centro commerciale ed artigianale, assai rinomato per la produzione di lana, in epoca antica risultò assai apprezzato da clero e nobiltà per la stupenda posizione e per la pace che vi regna incontrastata. Dominano il piccolo abitato numerosi palazzi gentilizi e tre imponenti torri campanarie. La prima che s’incontra, è quella della Casa Vescovile residenza invernale dei presuli scalesi; segue quella dell’attigua

Chiesa di S. Filippo Neri

Del X sec, intitolata a S. Matteo, venne completamente rifatta in epoca barocca, ed affidata all’Arciconfraternita di S. Filippo Neri (da cui il nome), della quale si possono ammirare gli antichissimi documenti, i vestimenti e le insegne…

Da vedere: il pavimento maiolicato, le tele barocche degli altari e, addossato alla parete della Congrega, un magnifico Crocefisso in stucco riconducibile al XIV sec

Infine è la volta, ormai nella suggestiva piazzetta medievale, della

Chiesa di S. Giovanni Battista

Del XII sec ma rimaneggiata più volte, conserva numerosi quadri di epoca cinquecentesca e barocca: bellissima la Circoncisione di Aniello Iannicelli del 1590. Da notare ancora: l’imponente retablo ligneo dell’altare maggiore, adorno di dipinti raffiguranti episodi della vita di S. Giovanni e di una bella statua del Santo, e la consunta Lastra tombale di Filippo Spina del 1346…

Circoncisione XVI sec.

Sul lato interno della piazza via Noce immette nel nucleo abitativo di Pontone, in gran parte ripreso ma ancora ricco di importanti testimonianze medievali. Oltre è via Tuoro, ove si trova l’antica Porta Occidentale di Pontone e, sempre dritti, via Pestrofa che conduce alla Valle delle Ferriere...

Valle delle Ferriere

 

Case turrite a Pontone

Dalla piazzetta, passando sotto il campanile di S. Giovanni, guadagniamo la strada statale sul cui lato esterno apre la bella Chiesa di S. Maria del Carmine. Di impianto romanico ma rimaneggiata in epoca barocca, presenta, unico esempio in Costiera, un caratteristico portico coperto a volta…

S. Maria del Carmine a Pontone

Attraverso via Torre, che snoda proprio dal lato della chiesina, guadagniamo l’ingresso al magnifico parco del Monte Aureo. Nel fitto labirinto di pini dipanano due stretti sentieri: uno conduce al Belvedere, l’altro, quello a destra che imbocchiamo, alla famosissima

Torre dello Ziro

Se ne ignora l’epoca di costruzione ma l’impronta aragonese farebbe pensare al XV sec, tanto più l’origine del nome, forse dall’antico insediamento rupestre di S. Salvatore De Ciro.

La grande fama della costruzione deriva dalla toccante vicenda di Giovanna d’Aragona, meglio conosciuta come “la Pazza”, che tanti Viaggiatori attirò all’epoca del Grand Tour…

Figlia illegittima di Ferdinando I d’Aragona, nel 1490 all’età di dodici anni, la fanciulla andò in moglie al duca di Amalfi Alfonso Piccolomini. Uomo dissoluto e corrotto, il Duca in capo a pochi anni la lasciò vedova e madre di due figli, alla guida di un Ducato praticamente in rovina. Giovane, ma soprattutto caparbia, Giovanna riuscì a risollevare il governo e, coll’avvenente maggiordomo di corte Antonio Bologna, a rifarsi una famiglia. Scandali e pettegolezzi accompagnarono quella che passò alla storia come una delle più torride relazioni di tutti i tempi…maldicenze certamente non apprezzate dai fratelli di lei Conti di Gerace.

Oramai etichettata “la Pazza”, i fratelli che decisero di soffocare lo scandalo cosicchè lei ed i suoi bimbi vennero rinchiusi nella torre, e quivi lasciati morire di fame, ma secondo alcuni trucidati (anno 1510?); il Bologna invece, in primo momento scampato alla cattura, cadde per mano di prezzolati tagliagole…

Storia triste e ad un tempo dolcissima, di amore e di morte, che ispirò al Bandello la XXIV delle sue “Novelle”, dalla quale in seguito: John Webster trasse la “Tragedy of the Dutchesse of Amalfi”; Françoise Belleforest “Histoire tragique”; e Felipe Lope de Vega la sua “Comedia famosa y triste del Mayordomo de la Duquesa de Amalfi”...

Ancora qualche metro oltre la torre, e guadagniamo una piccola piazzola fortificata dalla quale si gode un magnifico colpo d’occhio su Atrani e la costa fino a Capodorso da un lato, e su Amalfi e la costa fino al Capo di Conca dall’altro…ma è ora di tornare…

Tra Amalfi ed Atrani

 

Torre dello Ziro

Usciti dal parco, sempre dritti per le scale, giungiamo al bivio detto “delle croci” dall’edicola posta sulla parete della via…

Qui la strada diviene unica, e riprende in ripida discesa, costeggiata da lussureggianti terrazzamenti di limoni…

Man mano che perdiamo quota i quartieri alti di Amalfi prendono forme definite…siamo in via pedonale per Pontone, quasi al termine della nostra passeggiata che, volteggiando tra ripide rampe di scale, in un quarto d’ora circa ci riporta ad Amalfi, in via Leone Comite Orso…in piena Valle dei Mulini…

     
   
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