Piazza Flavio Gioia (Amalfi) » bus per
Scala - Piazza Municipio » Duomo
di S. Lorenzo » via Torricella »
Casa Mansi D’Amelio
» Casa Anastasio e Grotta di S.
Alfonso M. de Liguori » via Comunale
per Minuto » Chiesa di S. Maria
dell’Annunziata » via pedonale
per Pontone » via S. Eustachio » Ruderi
della Chiesa di S. Eustachio » via
pedonale per Pontone » Casa Vescovile
» Chiesa di S. Filippo Neri
» Chiesa di S. Giovanni Battista
» via Nazionale » Chiesa
della Madonna del Carmine » via Torre
» Torre dello Ziro
» via pedonale per Pontone » via Comite Orso (Amalfi).
Questo itinerario lo percorreremo
al contrario, piuttosto che partire da Amalfi per visitare Scala,
e trovarsi così l’intero tragitto in ripida salita,
raggiungeremo Scala con i mezzi e pubblici e, dopo una breve visita,
torneremo ad Amalfi percorrendo in discesa suggestive ma interminabili
scalinate (circa 2.000 scalini)…
Con i bus arancio – linea
Amalfi-Ravello-Scala - in partenza da Piazza Flavio Gioia ogni ora
circa, ci portiamo nella piazza di Scala, Piazza Municipio, proprio
innanzi all'imponente
Duomo di S Lorenzo
Della fine del XI sec, cattedra vescovile dal 987
al 1818, appena varcato il bellissimo portale
marmoreo, ammiriamo: un superbo Pavimento
Maiolicato del 1853, raffigurante una fascia floreale con
al centro la Scala ed il Leone, altero stemma della gente scalese;
il Soffitto a cassettoni del De Simone, adorno
di tre grandi tele del Cacciapuoti raffiguranti il “Martirio
di S. Lorenzo”.
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Interno Duomo di S. Lorenzo |
Sull’altare maggiore è una icona
assemblata con la Madonna tra i SS. Agata, Lorenzo, Caterina d’Alessandria
e Teodoro, tutti compatroni di Scala, opera di Marco Pino da Siena,
ed un’Ultima Cena del 1489, attribuita a Geronimo Carpinello
da Eboli…
Notevolissime le opere d’arte
sugli altari laterali - dipinti su tavola e tele che abbracciano
dal XV al XVIII sec. – seguono poi l'Ambone
dell’Epistola e, celato da una grata, l'altare
del Tesoro che conserva: preziosissimi arredi pontificali, icone
sacre del XVI e XVII sec, reliquiari e, soprattutto,
un calice del 1332 ed una preziosissima mitra vescovile,
dono ex voto di Carlo I D’Angio del 1270, tra le più
antiche e preziose dell’Italia Meridionale (alcuni la vorrebbero
perfino anteriore a quella di Amalfi)…
Un ampio scalone, a metà della navata destra,
conduce alla Cripta ove troviamo: il gruppo
statuario della Deposizione, in legno, della fine del XIII sec,
ed il monumentale Mausoleo di Marinella Rufolo
del 1332…
Usciti dal duomo, appena un sorso d’acqua dal
maestoso fontanone, e imbocchiamo
via Torricella in direzione Campidoglio...
Qualche metro, e guadagniamo la duecentesca Casa
Mansi D'Amelio dal bell'androne con volte a crociera sostenute
da colonne. Seguono poi: Casa Anastasio,
per qualche tempo residenza di S. Alfonso Maria De Liguori e, attigua,
la Cappella di S. Alfonso, costruita
attorno alla Grotta delle Rivelazioni, poco più che
uno speco nella roccia, ove il Santo amava ritirarsi a pregare in
mistico colloquio con la Madonna…
Sempre dritti lungo la rotabile per circa 1 km, ammirati
dal magnifico colpo d'occhio su Ravello e dalla natura lussureggiante
che è tutta intorno a noi, arriviamo ad un ampio tornante,
sul cui lato destro apre una deviazione - via Comunale per Minuta
- che imbocchiamo...
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Panorama da Punta dell'Aglio |
Poche decine di scale, e sgorghiamo nella magnifica
piazzetta di Minuta, innanzi la
Della fine dell’XI sec, è preceduta da
un rustico porticato a tre fornici sotto il quale fino al XVI sec.
si radunava il parlamento scalese…All’interno si fanno
notare: un’urna cineraria romana, la
statua lignea della Madonna Annunziata del XVIII sec, ed
un’imponente aquila marmorea,
parte superstite dell’antico pulpito, adattata a leggio.
Sul lato destro piccole scale conducono alla cripta
ove si conserva un grandioso ciclo di affreschi
risalenti al XI-XII sec. (assieme a quello di S. Maria de
Olearia a Maiori tra i più importanti del Meridione). In
ordine si riconoscono: le fasi della Natività di Cristo (la
Visitazione, l’Annunciazione, la Natività) le effigi
di Santi e, nella parte bassa il ciclo completo di un Miracolo
di S. Nicola di Bari, forse un ex-voto per la liberazione dalla
schiavitù di un ragazzo scalese o amalfitano…
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Affreschi della Chiesa dell'Annunziata |
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Affreschi della Chiesa dell'Annunziata |
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Affreschi della Chiesa dell'Annunziata |
Attraverso l'uscita sul fondo della cripta riprendiamo
la via pedonale che, immersa nei terrazzamenti di limoni e di olivi,
in pochi minuti giunge a mezza costa, alla breve via Sant’Eustachio
a destra, che collega all’antico Quartiere Nobile, cosiddetto
poiché vi risiedevano alcune famiglie patrizie di Scala.
Poco distante gli imponenti ruderi della
Del XII sec, patronato della nobile famiglia D’Afflitto,
era la chiesa più grande del Ducato,
massima espressione dello stile Amalfitano, ricca di affreschi,
di suppellettili marmorei e di splendide tarsie policrome gialle
e nere sul lato esterno degli absidi…
Ripresa la discesa, in pochi minuti guadagniamo il
borgo medievale di Pontone, fino ai primi del XX secolo frazione
di Amalfi…
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Pontone dalla pedonale per
Amalfi |
Centro commerciale ed artigianale, assai rinomato
per la produzione di lana, in epoca antica risultò assai
apprezzato da clero e nobiltà per la stupenda posizione e
per la pace che vi regna incontrastata. Dominano il piccolo abitato
numerosi palazzi gentilizi e tre imponenti torri campanarie. La
prima che s’incontra, è quella della Casa
Vescovile residenza invernale dei presuli scalesi; segue
quella dell’attigua
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Chiesa di S. Filippo Neri |
Del X sec, intitolata a S. Matteo, venne completamente
rifatta in epoca barocca, ed affidata all’Arciconfraternita
di S. Filippo Neri (da cui il nome), della quale si possono ammirare
gli antichissimi documenti, i vestimenti e le insegne…
Da vedere: il pavimento maiolicato, le tele barocche
degli altari e, addossato alla parete della Congrega, un magnifico
Crocefisso in stucco riconducibile al XIV sec…
Infine è la volta, ormai nella suggestiva
piazzetta medievale, della
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Chiesa di S. Giovanni Battista |
Del XII sec ma rimaneggiata più volte,
conserva numerosi quadri di epoca
cinquecentesca e barocca: bellissima la Circoncisione di Aniello
Iannicelli del 1590. Da notare ancora:
l’imponente retablo ligneo dell’altare maggiore, adorno
di dipinti raffiguranti episodi della vita di S. Giovanni e di una
bella statua del Santo, e la consunta Lastra tombale di Filippo
Spina del 1346…
Sul lato interno della piazza via Noce immette
nel nucleo abitativo di Pontone, in gran parte ripreso ma ancora
ricco di importanti testimonianze medievali. Oltre è via
Tuoro, ove si trova l’antica
Porta Occidentale di Pontone e, sempre
dritti, via Pestrofa che conduce alla Valle
delle Ferriere...
Dalla piazzetta, passando sotto il campanile
di S. Giovanni, guadagniamo la strada statale sul cui lato esterno
apre la bella Chiesa di S. Maria del
Carmine. Di impianto romanico ma rimaneggiata
in epoca barocca, presenta, unico esempio in Costiera, un caratteristico
portico coperto a volta…
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S. Maria del Carmine a Pontone |
Attraverso via Torre, che snoda proprio dal
lato della chiesina, guadagniamo l’ingresso al magnifico parco
del Monte Aureo. Nel fitto labirinto di pini dipanano due stretti
sentieri: uno conduce al Belvedere, l’altro, quello a destra
che imbocchiamo, alla famosissima
Se ne ignora l’epoca di costruzione ma
l’impronta aragonese farebbe pensare al XV sec, tanto più
l’origine del nome, forse dall’antico insediamento rupestre
di S. Salvatore De Ciro.
La grande fama della costruzione
deriva dalla toccante vicenda di Giovanna d’Aragona, meglio
conosciuta come “la Pazza”, che tanti Viaggiatori attirò
all’epoca del Grand Tour…
Figlia illegittima di Ferdinando I d’Aragona,
nel 1490 all’età di dodici anni, la fanciulla andò
in moglie al duca di Amalfi Alfonso Piccolomini. Uomo dissoluto
e corrotto, il Duca in capo a pochi anni la lasciò vedova
e madre di due figli, alla guida di un Ducato praticamente in rovina.
Giovane, ma soprattutto caparbia, Giovanna riuscì a risollevare
il governo e, coll’avvenente maggiordomo di corte Antonio
Bologna, a rifarsi una famiglia. Scandali e pettegolezzi accompagnarono
quella che passò alla storia come una delle più torride
relazioni di tutti i tempi…maldicenze certamente non apprezzate
dai fratelli di lei Conti di Gerace.
Oramai etichettata “la
Pazza”, i fratelli che decisero di soffocare lo scandalo
cosicchè lei ed i suoi bimbi vennero rinchiusi nella torre,
e quivi lasciati morire di fame, ma secondo alcuni trucidati (anno
1510?); il Bologna invece, in primo momento scampato alla cattura,
cadde per mano di prezzolati tagliagole…
Storia triste e ad un tempo dolcissima, di amore e
di morte, che ispirò al Bandello la XXIV delle sue “Novelle”,
dalla quale in seguito: John Webster trasse la “Tragedy
of the Dutchesse of Amalfi”; Françoise Belleforest
“Histoire tragique”; e
Felipe Lope de Vega la sua “Comedia
famosa y triste del Mayordomo de la Duquesa de Amalfi”...
Ancora qualche metro oltre la torre, e guadagniamo
una piccola piazzola fortificata dalla quale si gode un magnifico
colpo d’occhio su Atrani e la costa fino a Capodorso da un
lato, e su Amalfi e la costa fino al Capo di Conca dall’altro…ma
è ora di tornare…
Usciti dal parco, sempre dritti per le scale, giungiamo
al bivio detto “delle croci”
dall’edicola posta sulla parete della via…
Qui la strada diviene unica, e riprende in ripida
discesa, costeggiata da lussureggianti terrazzamenti di limoni…
Man mano che perdiamo quota i quartieri alti di Amalfi
prendono forme definite…siamo in via pedonale per Pontone,
quasi al termine della nostra passeggiata che, volteggiando tra
ripide rampe di scale, in un quarto d’ora circa ci riporta
ad Amalfi, in via Leone Comite Orso…in piena Valle dei Mulini…
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