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Rechiamoci al Molo Pennello adesso, ove stazionano
i battelli che prestano servizio per la Grotta dello Smeraldo e
per le spiagge. Chi preferisce una barca tutta per se invece, può
agevolmente noleggiarne una recandosi verso il porto, in via Lungomare
dei Cavalieri, ovvero procurarsi il numero di telefono dei noleggiatori
direttamente presso l’Azienda di Soggiorno e Turismo…
Una volta in barca, doppiamo il molo foraneo, e puntiamo
sotto costa, per godere al meglio dell’incantevole riviera
e dei suoi suggestivi anfratti…
Facilmente individuiamo via Maestra dei Villaggi con le sue mille
diramazioni, ed uno dopo l’altra le ridenti frazioni amalfitane:
sovrastante Amalfi è il villaggio di Pogerola, segue poi
Villaggio di Pastena sul quale domina la Chiesa di S. Maria Assunta;
poi Lone, una parte arroccata alla Chiesa della Natività
di Maria, altra in disordinata caduta sulla magnifica spiaggia di
Duoglio; sul limite occidentale della visuale è lo sparso
abitato di Vettica Minore, tutta immersa nel verde che giunge fino
a lambire le acque cristalline di S. Croce, più dietro Conca
dei Marini, il campanile di S. Pancrazio, la cascata di case che
giunge fino al mare, al possente promontorio del capo di Conca…
(Percorso
Azzurro)
È come se la costa fosse divisa a spicchi longitudinali,
ogni frazione, ma è la stesso per quasi tutti i paesi della
Costa, ha una parte bassa che dà sul mare, ed una parte alta
completamente immersa nei terrazzamenti di limoni o di viti, o ancora
nelle scoscese radure di olivo…ma procediamo la nostra escursione…
Alla radice del porto notiamo la graziosa spiaggetta
delle Sirene e, attigua, la Grotta di Sant’Andrea,
ove la tradizione vuole che si annidasse un misterioso Bue Marino.
La creatura mitologica si cibava delle cipolle sottratte di notte
ai contadini, scomparve tuttavia, ne se ne sentì più
parlare, dopo essersi preso un colpo di trombone nel corso dell’ennesima
scorreria…
Man mano che avanziamo notiamo le discese a mare degli
esclusivi alberghi amalfitani, e delle magnifiche ville private:
in rapida successione fino a Capo del Pino, alla “Pancia
della Vecchia” come i pescatori amano definire la protuberanza
rocciosa proprio sotto il pino…
Giungiamo così alla bellissima spiaggetta di
Duoglio
e, separata da un breve tratto di scogli, a S.
Croce, cosiddetta dalla antica chiesa una situata nella “Grotta”,
la grande cavità sul lato occidentale…
La spiaggia di S. Croce va particolarmente famosa
per la trasparenza del suo mare, ma ancor più per il magnifico
Arco Naturale che incontriamo procedendo
verso occidente. La bizzarra scultura naturale negli anni sessanta
del secolo scorso venne immortalata come scenario per la pubblicità
di una nota marca di cioccolatini, da qui originò il nome
di “Arco degli Innamorati”
e la tradizione che vuole un bacio come inscindibile legame d’amore
per tutte le coppie che vi passano sotto…
È quasi impossibile resistere alla tentazione
di un bagno in queste acque smeraldine …ma dobbiamo proseguire,
l’incantevole spiaggetta de La Marinella
ci aspetta, e con essa il Capo di Vettica…
A cavallo del promontorio troviamo l’ennesima
torre di guardia, la cinquecentesca Torre
di Vettica e, immersa in un rigoglioso parco, Villa Ponti.
L’intero costone infatti per lungo tempo appartenne a Carlo
Ponti, il famoso produttore cinematografico, e la torre annessa
fu il suo regalo di fidanzamento per la bellissima consorte Sofia
Loren…
Negli ambienti della magione fu ambientato il film “Whi?”
di Roman Polansky, ma troppe sarebbero le pellicole ed i personaggi
famosi da citare man mano che percorriamo questo pezzo di paradiso,
soprattutto quando giungiamo, appena doppiato il Capo, alla piccola
rada di Conca dei Marini…
Ci troviamo infatti in uno dei luoghi più esclusivi
del circondario, e non sarebbe azzardato affermare, del mondo intero…
In epoca non troppo lontana infatti in questi lidi
amava trascorrere le vacanze estive il meglio del jet set internazionale.
Quivi erano le ville - molte ormai passate di proprietà -
degli Agnelli, dei Moet et Chandon, dei Ruffo e dei D’Urso…ospiti
delle quali artisti, scrittori, uomini politici, registi di grido
e stralette venivano a trascorrere giorni di completo relax; I vecchi
pescatori ancora raccontano delle gite in barca della più
famosa first lady d’America Jakie Kennedy, o di Margaret d'Inghilterra,
negli anni Settanta affezionata frequentatrice di Conca dei Marini…
La parte orientale della baia è dominata dall’imponente
figura dell’albergo Saraceno, in origine, la fine degli anni
sessanta, frequentatissimo night club gestito dalla pop star Peppino
Di Capri…
In alto poi, sopra la grande caverna ai cui piedi
sorge l’albergo, sta il Convento di
S. Rosa che si direbbe giusto ancorato alla roccia, e piuttosto
sospeso nel vuoto…
Tenuto dalle monache di clausura del secondo ordine delle domenicane,
nel corso dei secoli il Convento svolse un ruolo di primissimo piano
nella vita sociale ed economica del paese, ma tuttavia l’impresa
più famosa delle pie sorelle resta l’invenzione delle
deliziose Sfogliatelle S. Rosa: le
vie del Signore passano anche per la cucina!..
Nella parte orientale della baia invece, il magnifico
borgo marinaro.
Conca dei Marini all’epoca della Repubblica Amalfitana fu
fiorente centro marittimo e commerciale dotato di attrezzatissima
flotta e, si dice, patria dei marinai più bravi del circondario.
Passati i fasti ducali, i Conchesi divennero abilissimi pescatori,
e proprio qui sulla spiaggia di Conca fino alla metà del
XX sec. resistette una delle ultime “tonnare”, una struttura
che insieme fungeva da fabbrica per la lavorazione e mercato di
scambio del pescato, in prevalenza tonni e pesci spada…
Sulla spiaggia notiamo ancora l'antica fabbrica di maccheroni dei
Buonocore, la casa bianca con gli archi, la trecentesca casa Mele,
un tempo "foresteria" del monastero di S. Rosa, e la
chiesina intitolata a S. Maria della Neve, per la cui ricorrenza
il cinque del mese di Agosto si illumina l’intero borgo e
si allestisce una suggestiva processione navale che, con lungo seguito,
giunge fino ad Amalfi…
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Processione di S. Maria della
Neve |
Lasciato il borgo, è la volta dell’imponente
promontorio del Capo di Conca, proteso in acque profondissime, di
un blu irreale, cobalto: uno dei punti più profondi dell’Alto
Tirreno, punto privilegiato per l’avvistamento di grossi cetacei,
balenottere e capodogli in particolare…
Sormonta il capo la più bella torre della Costa,
la Torre Bianca, fatta erigere nel
1563 dal vicerè di Napoli Don Pedro de Toledo. Terminata
la sua funzione difensiva, il bastione venne destinato ad ospitare
le salme dei vecchissimi Conchesi che, è statisticamente
provato, erano il popolo più longevo del circondario: sarà
stata l’aria buona!…
A destra del promontorio nella bellissima baia, l’acqua
assume le tonalità più fantastiche del verde e dell’azzurro.
Gli stessi meravigliosi colori che troviamo nella magnifica grotta,
segnalata unicamente da un piccolo varco scippato alla roccia sul
limite estremo della rada, proprio di fronte a noi…
Grotta dello Smeraldo
L'ingresso è anonimo ma, tempo pochi secondi,
il tempo per Voi non avrà più valore…e neppure
il colore, la concezione che comunemente si ha di esso almeno.
La Grotta né è il tempio, la magnificenza, un ricamo
di luce lungo millenni, che il mare riproduce nelle sfumature più
sublimi: blu cobalto che cede il passo al turchese…turchese
che diviene verde…verde smeraldo…che tutto avvolge…
L’interno è in tutto simile ad un magnifico
tempio orientale, ricco di colonne, stalattiti e cortine dalle forme
bizzarre, alle quali la fantasia popolare ha attribuito i nomi più
curiosi e gli accostamenti più arditi. È così
che troviamo sirene ed animali fantastici, personaggi famosi: Garibaldi
a cavallo, che per i turisti americani diviene Gorge Washington,
per i francesi Napoleone…
Questo magnifico antro infatti, fonde agli elementi
tipici di una grotta carsica con quelli di una grotta marina. In
origine la grotta era posta al di sopra del livello del mare, ed
il lento stillicidio diede origine a stalattiti e stalagmiti di
varie dimensioni; in seguito, circa 6000 anni fa, l’innalzamento
della temperatura terrestre e fenomeni di bradisismo causarono l'innalzamento
del livello del mare, sommergendo ampi tratti della costa, e portando
le acque del Tirreno ad invadere parzialmente la grotta, che venne
così ad assumere le meravigliose caratteristiche attuali,
dovute essenzialmente all'esistenza, a circa 4 metri sotto il livello
dell'acqua, di un'apertura verso il mare aperto…
La Grotta dello Smeraldo venne scoperta nel 1932 da
un pescatore del luogo, incuriosito da due strani fori sulla parete
rocciosa: fino alla morte portò con orgoglio la fascia di
"Scopritore della Grotta dello Smeraldo"…
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Presepe nella Grotta dello
Smeraldo |
Prima di uscire assolutamente da non perdere: il suggestivo
presepe sommerso in ceramica di Vietri,
che ogni anno in occasione del santo Natale, un nutrito stuolo di
subaquei provenienti da tutta Italia omaggiano con una suggestiva
processione...
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Panorama dalla Grotta dello
Smeraldo |
L’ingresso alla Grotta dello Smeraldo è
di € 5 a persona
La Grotta è raggiungibile:
- via mare, con servizio battello da Amalfi in
partenza dal Molo Pennello dalle h 9.30 alle 16.00. il prezzo della
corsa A/R è di € 10
- via mare con imbarcazione privata ed ormeggio su gavitello.
- via terra, al km 26,4 della SS 163 “Amalfitana”, con
accesso via scale o ascensore.
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